Verona, Palazzo Verità Montanari
Date
5 marzo 2018
OGGETTO:
Verona, dipinti murali in Palazzo Verità Montanari
DATAZIONE:
fine XVI – inizi XVII sec
UBICAZIONE:
Portico d’ingresso a Palazzo Verità Montanari sede dell’Accademia delle Belle Arti di Verona
COMMITTENTE:
Accademia delle Belle Arti di Verona
Direzione Lavori Arch. Lauro Motta
Alta Sorveglianza della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza Dott.ssa Maristella Vecchiato, Architetto Giuseppe Romano.
DATA INTERVENTO:
Luglio 2017 – Gennaio 2018
Il Problema
Lo stato di conservazione degli affreschi è apparso molto compromesso a causa sia per l’esposizione agli agenti atmosferici, essendo i dipinti collocati in ambiente semi confinato, sia per i numerosi avvicendamenti conservativi e manutentivi.
Le superfici pittoriche si presentavano scarsamente leggibili e fortemente alterate da interventi troppo invasivi e poco rispettosi, nel corso dei quali l’utilizzo di modalità e prodotti non idonei ha definitivamente compromesso lo stato di conservazione degli affreschi, determinando la perdita di gran parte del tessuto pittorico originale.
Erano presenti consistenti ed estesi risarcimenti a carico degli strati preparatori che debordavano allargandosi con tutta evidenza su ampie porzioni dell’intonaco e delle pitture originali; impedendo una corretta lettura dell’intero impianto decorativo e la fruizione degli originali rapporti cromatici.
Sullo stato generale di degrado, ha influito anche la distruzione della copertura del portico di ingresso durante il secondo conflitto bellico favorendo fenomeni di infiltrazioni, migrazioni e cristallizzazione di sali solubili con conseguenti distacchi tra gli strati preparatori e la struttura muraria che, nella maggior parte dei casi, hanno provocato la caduta e la conseguente perdita di porzioni significative di intonaco e di pellicola pittorica.
Il Metodo
L’intervento si è focalizzato in primo luogo sugli aspetti conservativi di consolidamento, ripristinando un’adeguata adesione tra gli strati preparatori e la pellicola pittorica, al fine di arrestare i fenomeni di distacco e caduta.
Le operazioni più impegnative si sono concentrate sul recupero e la “rimessa in luce” degli affreschi, in gran parte occultati dai rifacimenti eseguiti durante i numerosi interventi manutentivi.
L’intervento di presentazione estetica è stato eseguito mirando a restituire, per quanto possibile, equilibrio e nuova leggibilità di insieme all’ambiente, in un ottica di assoluto rispetto delle parti originali ancora conservate dei dipinti, testimoni assoluti della sua storicità.
La reintegrazione pittorica e il trattamento delle grandi lacune degli strati preparatori, ha quindi imposto scelte metodologiche differenziate al fine di ripristinare soluzione di continuità delle decorazioni ma, al contempo, rendere comunque leggibile lo stato conservativo delle superfici pittoriche
Le lacune dell’intonaco ricostruibili, grazie alla presenza di tracce sufficientemente consistenti di decorazione, sono state ripristinate mediante la ricostruzione della partitura architettonica e la ricomposizione di particolari figurativi.
Viceversa le grandi mancanze, che risultavano impossibili da reintegrare, sono state risarcite proponendo un neutro leggermente sottolivello e cromaticamente accordato con l’intonaco originale.
Le scelte operate sono state finalizzate a restituire unità di lettura all’insieme decorativo, contemperando, nel pieno rispetto della stesura pittorica originale, esigenze storiche e estetiche.